LA BATTAGLIA DEI SESSI
Parte 1: HOMO SUPERIA
Di FABIO VOLINO

 

Riassunto: Carol Danvers è stata adocchiata da Superia, la paladina femminista o presunta tale. Intanto nuove minacce pendono su Rom.

Clairton, Virginia.

"Sasser, sei sicuro di ricordarti bene il procedimento?" chiede Klez, leader del gruppetto di Spettri Neri insediato in questa piccola cittadina.
"Sono cose che non si scordano mai" risponde il suo compagno "Noi Spettri Neri siamo rinomati per le nostre arti magiche. Ma eccelliamo anche nelle discipline scientifiche. E sarà proprio la scienza a fornirci i mezzi per sconfiggere il nostro più odiato nemico: Rom!".
Davanti ai due, vi sono due piattaforme rotanti su cui sono stati adagiati due cani randagi guaenti e sofferenti: il loro dolore è solo cominciato. Poi il procedimento ha inizio.

Palazzo dei Vendicatori.

"Un' eterna?" esclama sbigottito Abner Jenkins "Sei davvero un' eterna?".
"Sì, è così" ribatte Songbird "Lo so che è una rivelazione sconvolgente, anch' io devo ancora abituarmici".
Abe si mette la mano destra sulla fronte, pensoso:"Eterna…".
"La cosa ti preoccupa?".
"Sì, molto. Sai cosa significa? Che diversamente da me vivrai per sempre e alla fine potrei essere per te anche meno di un ricordo".
"Non è così, Abe: ti porto nel mio cuore, non posso dimenticarti".
"Il tempo contribuisce a cancellare molte cose: soprattutto se quel tempo è infinito. Io… devo riflettere su questa cosa, sulla nostra relazione. Vado a fare una passeggiata". E senza aggiungere nulla, Abner Jenkins esce dalla stanza. Melissa Gold non prova a fermarlo: non vuole ammetterlo, ma in questi ultimi tempi ha sentito molto distante Abe, come perso in un mondo lontano. Qualcosa dentro di lei si è spezzato e non sa se potrà mai ripararlo.
Uscito in strada, il meccanico dei Vendicatori passeggia senza meta per svariati minuti, facce ignote che gli passano vicino e lo oltrepassano. Finché…
"Abner Jenkins?" domanda una voce. Lui si volta per trovarsi di fronte ad un uomo di colore. "Si ricorda di me? Gabe Jones, agente SHIELD".
"Sì, certo, mi ricordo: era nel luogo dove è avvenuto il crollo di quella casa dove si rintanava il leader dell' Impero Segreto. Cosa vuole da me?".
"Farebbe più che altro meglio a chiedersi… cosa vuole lo SHIELD da lei. Nick Fury in persona la sta aspettando: mi segue?".

Libreria Shannara.

"Carol, da questa parte!". E via un flash. "Carol, mi fai un autografo?" e via di carta e penna. "Carol, un sorriso!". Un altro flash. "Carol, narraci le tue impressioni su questo tuo momento di successo: cosa si prova ad essere una famosa scrittrice dopo essere stata una delle prime donne ad aver fatto carriera nell' esercito?". Giù un fuoco di fila di parole, studiate a tavolino, con le quali riepiloga gli eventi salienti della sua vita (beh, non proprio tutti gli eventi salienti). "Carol, Carol, Carol, Carol!!!!!!". Basta, non ne può più.
Con una scusa si allontana, uscendo da una porta sul retro. Aria, che gran sollievo. Ecco, così, una bella passeggiata è quello che ci vuole: la notorietà ha i suoi aspetti piacevoli, ma certe volte è davvero stressante. Certo un bel passo avanti da quando era semplicemente la figlia di un impresario edile. Già… suo padre, non lo vede da tempo: decisamente non spasima per rivederlo.
Cammina per svariati minuti, senza una meta precisa, fino a quando…
"Miss Danvers, mi scusi se la importuno: mi farebbe un autografo?". Una donna dai tratti asiatici molto carina. Il volto le sembra vagamente familiare. "Oh, l' ho colta in un brutto momento. Mi dispiace moltissimo, me ne vado…".
"No, mi dia pure il suo taccuino". Ma sì, è una persona molto gentile e che non farebbe del male ad una mosca. Mette la sua firma e glielo riconsegna. In quel momento, forse inavvertitamente forse no, la donna dai tratti asiatici la ferisce leggermente con una sua unghia. Molto lunga ed affilata.
"Oh, che sbadata che sono". Il tono non sembra dispiaciuto, ma derisorio.
Un' automobile frena sgommando davanti a Carol. Poi lei perde i sensi. E finalmente ricorda dove aveva già visto quella donna.

Esterno della sede del FBSA.

"Ehilà, c'è nessuno in casa?".
La domanda di Namorita trova risposta quando un plotone di uomini armati circonda lei e Namor. Ma il pericolo non è rappresentato da loro, quanto dai due tizi saldamente bloccati da infrangibili manette che stanno loro accanto. Attuma e Krang. Attorno alle loro teste è stato messo un casco che pompa continuamente acqua, per permettere loro di respirare alla loro maniera. Il primo soprattutto attira l' interesse degli agenti.
"Cosa sta accadendo qui?" esclama uscendo dall' edificio Jasper Sitwell, capo della baracca "Oh, siete voi".
"Già. Ed abbiamo qui un… pacco regalo" dice Namor indicando i due criminali ricercati.
"Tranquilli, potete portarli via in totale sicurezza" continua Nita "Sono stati iniettati loro tanti di quei sedativi che nemmeno il Viagra potrebbe risollevare le loro sorti".
Una volta che Attuma e Krang sono stati rinchiusi alla Volta, in celle di massima sicurezza, Namor ritorna da Sitwell:"Mi è giunta voce che c'è una taglia su Attuma. Vorrei incassarla".
"Non la facevo così venale" commenta il capo del FBSA.
"Non lo sono infatti: un terzo di quella somma andrà alla Oracle, un terzo a questa lista di associazioni benefiche e l' ultimo terzo ai Vendicatori".
"I Vendicatori?".
"Sì, ne faccio parte, non ricorda? Non mi interessa se non vi stiamo simpatici ultimamente: quella taglia è a disposizione di tutti fino a prova contraria e, ribadisco, vorrei incassarla. Ma non tra una settimana o domani. Adesso".
"D' accordo, d' accordo. Sempre impaziente come al solito, vero?".
"Impaziente? No. Ansioso di cambiare lo stato delle cose? Sì".
"E se Attuma dovesse fuggire?".
"Allora lo ricattureremo e reincasseremo la taglia su di lui. E ancora, e ancora, e ancora. Caro agente Sitwell, presto esaurirete i fondi".
Uscito dall' edificio, Namor si riunisce a sua cugina. "Sono volenterosi, ma sprecano troppe energie per faccende di poco conto" commenta la regina di Atlantide.
"Probabilmente" annuisce Namor.
"Ah, ma domani è il gran giorno: Andromeda avrà la prima sessione all' ONU come rappresentante di Atlantide. Come credi che se la caverà?".
"Alla grande: dopotutto l' ho scelta io".

Oracle Inc.

"Ok, gente, il mio turno è finito. Vado a casa a riposare" afferma Dane Whitman.
"Certo, riposare" dice un suo compagno di lavoro "Lo sappiamo bene come riposi tu. Vorrei che mia moglie fosse bella solo la metà della tua ragazza".
"Ehi, ad ognuno le sue sfortune, Jack" sorride lui.
Una volta uscito dall' azienda chiama Carol al cellulare, ma gli risponde solo la monotona voce che annuncia che l' utente selezionato non è al momento raggiungibile. "I suoi nuovi impegni da scrittrice la tengono molto impegnata, a quanto pare". Si reca così al parcheggio privato della società, presso la sua macchina, sulla quale è appoggiata però una donna dai lunghi capelli biondi.
"Ehm, signorina" dice Dane "Se non le dispiace…".
"Mi scusi".
L' uomo apre la portiera, ma prima di entrare nel mezzo la donna estrae una bomboletta spray e gli spruzza un getto in faccia. L' uomo perde i sensi prima ancora di capire cosa sia successo.

Tetto della Richmond Enterprises.

Rieccolo qui. Kyle Richmond, nei panni di Nottolone. La giornata lavorativa è giunta al termine e lui come spesso ha già fatto ha congedato Yvette Freeman, che mai come ora vorrebbe stargli accanto. Per incoraggiarlo ad andare avanti nonostante il suo grave handicap… o forse per qualcosa di più. Di più importante. Le dovrà parlare prima o poi, oppure non c'è niente da dire tra loro. Bisogna solo agire.
La mente di Kyle allontana questi pensieri e si concentra su ciò che ha intenzione di fare ora. Ci aveva già provato una volta, ma alla fine aveva deciso di rinunciare: oggi andrà fino in fondo, costi quel che costi. In questi ultimi giorni, l' affarista ha tentato di capire meglio il suo nuovo potere, il senso radar che ha compensato la sua vista perduta: ha scoperto che è sensibile ai suoni, che prendono forma davanti a lui e formano gli oggetti o l' ambiente da cui tali suoni provengono. Kyle fa un applauso e "vede" oltre che le sue mani il gruppo di grattacieli che è a pochi metri da lui. Poi si concentra ulteriormente, intensamente: ode tutti i rumori circostanti. Vede gli uccelli che volano sopra di lui, sente i discorsi delle persone radunate di sotto e prova a ricostruire il loro volto, mentre le centinaia di suoni della città che non dorme mai contribuiscono a dargli una visione totale di ciò che c'è davanti, dietro, attorno a lui.
Sì, può farcela stavolta. Così Nottolone attiva il suo jet-pack ed oltrepassa il bordo del tetto. Ed inizia a volare: senza meta, senza pensare. Forse anche senza speranza?

Clairton.

Un' altra razza aliena a Clairton. Inconcepibile, inimmaginabile… eppure a quanto pare è la verità. Rom ha scoperto ciò origliando un dialogo tra due Spettri Neri e non può fare a meno di chiedersi quale razza sia, ma soprattutto dove si annidi ora. Lo scoprirà presto comunque, i suoi nemici non brillano per coraggio ed abnegazione.
"Andrò di nuovo in ricognizione, Brandy" annuncia infine l' eroe alla sua compagna.
Esce all' esterno della casa dove si trova ora, un tempo appartenuta ai genitori di Brandy Clark, la quale lo insegue e lo blocca:"Voglio venire con te, stavolta".
"Ne abbiamo già parlato. Se fossi ancora Starshine non ci sarebbero problemi, però…".
"Non puoi trattarmi come una bambina indifesa: ho combattuto gli Spettri Neri ed i loro abomini accanto a te ben prima di divenire Starshine. Pensi che mi piaccia stare qui immobile mentre gli assassini dei miei genitori e di Steve Jackson scorrazzano liberi per questo paese?".
"Io comprendo la tua rabbia e la tua voglia di fare qualcosa, Brandy, ma…".
"Se le comprendi allora agisci di conseguenza e non barricandoti dietro ad un esagerato istinto di protezione".
"Non è esagerato, solo…".
In quel momento un rumore sinistro giunge alle loro orecchie. Un ululato, a cui ne fa seguito un altro. Ululati in pieno giorno. Non sono rumori ignoti a Rom.
"No, non può essere…" inizia l' eroe.
"Ed invece è così, Rom" avanza in quel momento uno Spettro Nero "Che strano, è la prima volta che ti vedo in faccia. A quanto pare ho interrotto un bel litigio coniugale: è un peccato che sarà l' ultima cosa che condividerete in questa vita. Perché dietro di me vi sono gli strumenti della vostra fine".
Sulla scena irrompono due creature mostruose, che un tempo erano solo dei semplici cani randagi. I Segugi della Nebulosa Oscura.

Da qualche parte.

Carol Danvers riprende i sensi: è in una stanza dalle pareti ed il soffitto completamente color bianco. È adagiata su un divano, bianco anch' esso. Si alza e si reca ad una porta: diversamente da ciò che si era aspettata la trova aperta. Subito aldilà della soglia vi è uno strano tipo, rivestito di un altrettanto strano costume color vomito con un ampio mantello rosso. Sulla testa vi è un copricapo che definirei… strano? Esatto. Su di esso sono stampate due lettere: H B. Signore e signori, ecco a voi il non plus ultra dello schifo supereroistico.
"Oh, si è risvegliata" dice il ragazzo "V… V… V… Ve…".
"Su che ce la puoi fare" lo incita Carol.
"Venga da questa parte. Oh, a proposito, io mi chiamo Buck Mitty. Ma tutti mi conoscono come Humbug".
"Tutti chi?".
"Ehm, di qua".
"Vediamo fin dove si spinge questa farsa" pensa la donna. Segue il supercriminale (va beh, siamo buoni per stavolta) fino ad un' altra ampia sala, dove vi sono numerosi schermi che rimandano continuamente il video di Shania Twain Man! I Feel Like A Woman. Ed al centro della stanza vi sono tre donne. Una di esse Carol la riconosce subito, è Lady Deathstrike, nemica giurata del suo miglior amico Logan: è quella che l' ha mandata nel mondo dei sogni. La sua presenza non promette nulla di buono. L' altra è Ringer: Anthony Davis le aveva rivelato che era la sua ex moglie Leila. Costei ha abbandonato ogni pretesa mascolina ed attualmente indossa un costume che mette in risalto le sue forme (che giunoniche non sono, ma ragazzi quanto dolore in meno rispetto ai busti che doveva indossare prima per nascondere il suo seno). La terza… ah, ma perché ci deve essere sempre una sconosciuta che non perderà occasione per dire chi è e per affermare quanto subdolamente malvagia sia?
"Benvenuta, mia alleata" dice la suddetta sconosciuta "Benvenuta nel regno di Superia!".
"Cavolo, per essere una regina hai una pessima servitù" commenta Carol Danvers. È un incubo, questo è certo: tra un po' si sveglierà e sarà ancora in libreria. Perché tutto questo non può essere reale… vero?

Un anonimo negozio di barbiere.

"Ehi, ma voi dello SHIELD sapete davvero come camuffarvi" commenta Abner Jenkins "Davvero, non immaginavo che nel resto di questo negozio vi fosse un ascensore che…".
"Niente ulteriori commenti fino al nostro arrivo, grazie" lo zittisce Gabe Jones.
"Posso almeno sapere il motivo di questa convocazione?".
"Lo scoprirà tra poco".
L' ascensore termina la sua corsa e si apre su un ampio corridoio percorso da numerose persone vestite come Gabe Jones. L' agente SHIELD lo percorre, seguito a ruota da Abe. I due giungono infine davanti ad una porta, spalancata per rivelare aldilà di essa il leader dell' organizzazione. Nick Fury. Ultimamente non se la sta passando troppo bene visto che è in corso un' indagine di natura penale ai suoi danni per via dei fatti connessi alla prigione disumana nota come Cubo (indagine ancora più ignominiosa per Nick in quanto le accuse mossegli contro sono tutte vere), ma questo non ha contribuito a buttargli giù il morale. Non c'è riuscita nemmeno la Seconda Guerra Mondiale del resto.
Fury si alza dalla sua scrivania:"Benvenuto".
Jenkins gli tende la mano, ma il leader dello SHIELD non gliela stringe. "Cosa volete da me?" chiede allora "Non avrà mica a che vedere coi Vendicatori, vero? Non ho proprio voglia di fare la spia per voi, oltretutto ho sentito parlare di una certa direttiva da lei emanata che…".
"Non me ne potrebbe fregare di meno dei Vendicatori" mente Nick "A me interessa lei. E le sue capacità di Mach-1".
"Mach-2, prego".
"Ma perché voi supereroi dovete cambiare alias ad ogni vostro starnuto?".
"È tanto 'cool'" ironizza Abe.
"Questo gergo giovanile mi fa letteralmente schifo: negli anni '40 sì che si parlava chiaro e forbito". Questa frase suscita a Gabe Jones un mezzo sorriso. "In ogni caso noi dello SHIELD stiamo ripristinando il nostro programma che prevede l' uso di supereroi da impiegare sul campo: questo mondo è drasticamente cambiato e per controbattere alle minacce superumane che lo mettono in pericolo a volte noi semplici 'esseri umani' siamo insufficienti. Lei è il primo che abbiamo contattato".
"Non so se considerarlo un onore. Ma se non ricordo male, quel programma non sfornò supercriminali in gran quantità?".
"Errori del passato che, stia pur certo, non ripeteremo. Dunque stia molto, molto attento a quello che fa". Il tono usato da Fury è quasi minaccioso.
"E perché dovrei accettare?".
"Perché la pagheremmo più di quanto la pagano attualmente i Vendicatori. Inoltre abbiamo la presunzione di conoscerla bene e sappiamo che il potersi mettere in mostra è quanto più lei desidera. Mi creda, con noi avrà più che una possibilità di far vedere quanto è bravo e bello".
Abe Jenkins ripensa al colloquio avuto stamattina con Songbird: forse la sta perdendo, non riesce ad accettare ciò che è, non perché sia prevenuto o altro. Ma perché la prospettiva di invecchiare di fronte ad una ragazza che invece rimarrà per sempre giovane lo spaventa, lo spaventa terribilmente. Coi Difensori ha avuto la sua bella dose di emozioni, ma zero introiti. Dunque è forse giunto il tempo di cambiare pagina, quantomeno tentar non nuoce.
"D' accordo" esclama infine Mach-2 "Vediamo come si evolve la cosa e se mi piacerà sarò dei vostri. Non ho ancora accettato, sia ben chiaro".
"Certo, certo" mormora Fury, che poi apre una cartella adagiata sulla sua scrivania "Ecco il suo primo incarico".
"Decisamente non perdete tempo".
"Già" conferma Gabe Jones.
"Chi è questa tipa?" chiede Abe indicando una foto.
"Una donna ricercata per gravi crimini: su di lei pende una consistente taglia. La arresti e potrà guadagnare la metà di questa somma. Il suo nome è Deirdre Wentworth. Ma è più nota come… Superia!".
"Oh, che paura. Ma chi diavolo l' ha mai sentita?".

Da qualche parte.

Dane Whitman riprende i sensi: è in una stanza dalle pareti ed il soffitto completamente color bianco. È adagiata su un divano, bianco anch' esso. Si alza e si reca ad una porta: diversamente da ciò che si era aspettata la trova aperta (uhm, questa frase l' ho già sentita da qualche parte). Subito aldilà della soglia vi è la donna dai capelli biondi che l' aveva gassato al parcheggio della Oracle.
"Ehi, guarda un po' chi si rivede" esclama Dane "Ed ora le dispiacerebbe spiegarmi…".
"V… V… V… Ve…".
"Su che ce la puoi fare".
"Venga da questa parte".
"Vediamo fin dove si spinge questa farsa" pensa l' uomo. Segue la donna fino ad un' altra ampia sala, dove vi sono numerosi schermi che rimandano continuamente il video di Robert Palmer Addicted To Love (continuo ad avere questa strana sensazione di dejà vu). Ed al centro della stanza vi sono tre persone, due donne dall' aspetto alquanto originale ed un uomo. Beh, uomo, diciamo che non sarebbe il candidato più adatto ad un concorso di bellezza.
"Benvenuto… ronf… Dane Whitman" esclama quest' essere "Benvenuto nel covo del… Mandrillo!".
Dane si mette le mani sulla testa disperato:"Ma perché non mi sono fatto rapire dal Teschio Rosso?".

Clairton.

I Segugi della Nebulosa Oscura ringhiano nei confronti di Rom e di Brandy Clark, che istintivamente si mette dietro il suo compagno. Ma il galadoriano non arretra di un passo ed attiva la sua armatura. "Voi Spettri Neri siete tutti uguali" afferma "Eppure il tuo aspetto mi pare stranamente familiare".
"Forse così mi riconoscerai". E l' alieno malvagio assume l' aspetto di una donna dallo sguardo di ghiaccio.
"Sì… Ecco, il tuo nome era Rachel Sweet, la direttrice del Progetto Salvaguardia"*.

* Esiliata nel Limbo su All American Comics 32

"Quello era il mio nome da terrestre, in realtà mi chiamo Sasser. Ed ora, Segugi, attaccate!".
Le creature mutate balzano contro l' eroe e sua moglie.

Hell's Kitchen.

Da quanto sta volando? Nottolone ha perso la cognizione del tempo. Sicuramente non da poco, e non ha avuto alcuna esitazione finora: "vede" chiaramente le abitazioni che gli si parano davanti e le evita agilmente, per lui è come se ci fosse un sentiero illuminato. Solo che ormai la stanchezza comincia a far sentire il suo peso.
Improvvisamente ode dei rumori sotto di sé: una anziana signora sta per essere scippata. Deve fare qualcosa, ma… Aspetta, è intervenuto qualcun altro, non capisce bene chi, ed ha messo ko il criminale. L' evento distrae Kyle Richmond: nota all' ultimo momento una abitazione e sterza precipitosamente. Comunque troppo tardi: la sua spalla sinistra cozza contro una parete ed il dolore lo fa quasi precipitare nell' oblio. Vaga alla cieca, il suo senso radar che pare impazzito, e così non nota un altro muro verso cui si sta dirigendo a gran velocità. Un impatto devastante… ma qualcuno lo evita.
"Ehi, amico, non lo sai che sbattere contro i muri è vietato dalla legge?". Questa voce, gli sembra familiare, sa di avere già incontrato questa persona.
Il suo salvatore lo porta su un tetto: Kyle sente le sue gambe tremare, sta quasi per svenire.
"Davvero una serata intensa questa" commenta "Prima quello scippo, poi tu…". Improvvisamente si blocca, come se avesse avvertito qualcosa.
Il suono delle sue parole, comunque, dà forma al suo corpo nella particolare visione di Kyle Richmond. Vede un uomo avvolto da un' aura rossa, in un costume probabilmente sgargiante, con due D intrecciate stampate sul petto e due piccoli cornetti sulla testa.
"Devil!" esclama Kyle.
"Sì, sono proprio io. Ma tu ti senti bene?".
In quel momento le gambe non reggono più Kyle Richmond: crolla miseramente a terra, andando a sbattere contro un camino.
Devil gli si avvicina:"Nottolone, ma si può sapere cosa diavolo ti prende?".
"Cosa mi prende, Devil?" esclama irato l' affarista "C'è che sono cieco, ecco cosa mi prende!".
"Sei cieco?".
"Già. Decisamente non ho un futuro come supereroe, non trovi?".

CONTINUA...

PROSSIMAMENTE

Cieco guida cieco